giovedì 21 novembre 2013

[Reviù[ Ultimate Ghost'N Goblins



Publisher: Capcom; Sviluppatore: TOSE; Piattaforma: PSP


Lo dico fin da subito: sotto sotto spero sempre che Capcom tiri fuori dal cilindro un nuovo Ghost'n Goblins. La serie denominata Makaimura (“Il villaggio del mondo demoniaco”) nel Sol Levante è infatti, a parere di chi scrive, uno dei migliori parti della casa più nota per Resident Evil e Street Fighter: azione, difficoltà stellare e ottimo level design sono stati gli ingredienti di tutti gli episodi delle avventure di Sir Arthur, il cavaliere in mutande, che tanti bei ricordi ha dato ai giocatori della mia età in cambio di tante bestemmie o gettoni. Ingredienti presenti anche in questo Ultimate, gioco del 2006 per PSP che secondo Capcom avrebbe dovuto rilanciare la serie.

Fantasmi antichi..
Purtroppo il mondo è brutto e questo UG'nG non ha riscosso il successo commerciale sperato. Il mondo è molto brutto, perché si tratta di un ottimo episodio della serie e di un ottimo gioco in generale, uno dei migliori – a mio parere – dell'intera softeca della PSP. Le basi sono quelle, classiche, della serie: si vestono i panni (e le mutande!) di Sir Arthur in livelli dalla crescente difficoltà che alternano orde di nemici a fasi platform dure e pure e si concludono con boss di fine livello tanto grandi quanto ostici. Insomma, chi già da tempo conosce la serie, sa che trovarsi: per tutti gli altri, basti sapere che si ha a che fare con un gioco duro e puro, in cui raramente si può tirare il fiato e anche il più piccolo errore può essere fatale. Una coriacea anima old school, insomma: quella da gioco tosto ma enormemente gratificante, in cui si perde però per demeriti del giocatore e mai per una progettazione sbagliata.

.. e goblin moderni.
La “Ultimate” nel titolo è ben motivata: old school sì, ma con un pizzico di novità rispetto l'originale. Anzitutto, pur nel suo essere più arduo della media, il gioco risulta il meno “bastardo” della serie: l'impavido cavaliere infatti ora può sopportare più colpi, con armature più resistenti e che lasciano con più difficoltà in evidenza le mai troppo citate mutande. Al contempo, è incentivata l'esplorazione: diversamente dagli originali infatti è consigliabile, se non addirittura obbligatorio, ritornare in livelli già superati con nuovi poteri e artefatti in grado di aprirci vie prima inaccessibili, che conducono a stage bonus o utili potenziamenti. Questa nuova struttura “alla Metroid” è al contempo la più grande novità e il più grande pregio di questa nuova proposta di Makaimura: il classico gameplay della serie ben si sposa a questa nuova impostazione del level design, aumentando sia la longevità del titolo che il divertimento, riducendo al contempo la frustrazione del giocatore che, come nell'episodio “Super” si ritroverà a non poter affrontare subito l'ultimo livello del gioco causa mancanza di alcuni oggetti (qui rappresentati da 22 anelli). Dalla seconda metà del gioco in poi un nuovo potenziamento, infatti, aprirà del tutto al giocatore questa natura esplorativa: il level design di prim'ordine farà il resto, garantendo sempre il divertimento ed evitando l'antipatica sensazione di “brodo allungato”.



Che belle mutandine che hai!
Sul comprato tecnico, nulla di cui lamentarsi: la colonna sonora, come da tradizione, è sempre su livelli elevatissimi, tra brani classici riarrangiati e new entry sempre ben orchestrate. Anche graficamente il gioco si difende alla grandissima: i modelli poligonali sono ben modellati, i nemici su schermo sono presenti in abbondanza e non mancano alcuni effetti speciali in grado di stupire anche a distanza di ben sei anni dall'uscita del gioco. Menzione speciale meritano le animazioni di Sir Arthur: volutamente legnose e goffe, sono ovviamente un giusto omaggio e tributo ai giochi classici della serie. I fan, sentitamente, apprezzano.

Passare in sordina: lo stai facendo bene.
Per i cresciuti a pane, Nutella e cabinati c'è tanto da amare: ci troviamo di fronte a un gioco che riesce ad essere fedele alle origini pur strizzando un occhio al moderno. I giocatori più “nuovi” troveranno un gioco sì impegnativo, ma che sia in modalità Normale – che soprattutto in modalità Facile – può essere portato a termine con un po' di impegno, grazie all'intelligente sistema di salvataggio e alla presenza di “Continue” infiniti. Insomma, un ottimo gioco e un ottimo Ghost'n Goblins, che ha l'unico vero difetto di essere uscito su una macchina non fortunatissima e in un mercato che ha ormai dimenticato alcuni dei suoi vecchi fasti. Alla prossima avventura, Sir Arthur: io ci conto.

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