mercoledì 4 dicembre 2013

[Reviù] Rayman Legends



Publisher: Ubisoft; Sviluppatore: Ubisoft Montpellier; Piattaforma: WiiU

Dopo lo strepitoso Rayman Origins, la melanzana di Ubisoft ritorna all'avventura con la sua sgangherata banda di amici, questa volta avventurandosi in scenari da leggenda e da favole. Letteralmente, eh.

Mamma mia! (cit.)
Legends infatti, come il titolo suggerisce, si rifà sovente a temi legati a favole, storie e leggende: abbiamo quindi il “mondo” legato a cavalieri, dragoni e segrete, quello che rimanda alla mitologia greca, un livello tutto “Ventimila leghe sotto i mari” e via favoleggiando. Gli scenari sono davvero disegnati a regola d'arte: il tutto sembra molto più “pennellato” rispetto ai livelli di Origins, con un look nuovo ma al contempo familiare; l'aspetto acquarellato rimanda poi splendidamente al nuovo hub di Legends, fatto di dipinti in cui tuffarsi dentro, proprio come in Super Mario 64.

Un dito per dominarli e nel buio incatenarli.
Non solo un nuovo hub, ma anche nuovi comprimari: in particolare Murphy, da Rayman 2, che torna in quest'avventura agendo come “facilitatore” tramite le nuove funzioni e interazioni che il pad/tablet del WiiU permette. Molto più sviluppata rispetto all'analoga funzione presente in New Super Mario U, il giocatore si troverà in alcuni livelli a dover controllare il verde insetto (?) per permettere al Rayman o Globox di turno di poter proseguire nello stage. Un esempio? Con un semplice tocco di dito si azionano leve, si stordiscono nemici, si tagliano funi o si crea protezione da piloni di fuoco. Se il tutto può sembrare leggermente invasivo nel gioco in singolo, è nel multiplayer locale che questa nuova feature trova la sua consacrazione: in tal caso la cooperazione si fa d'obbligo, con necessità di coordinare i movimenti e aiutarsi vicendevolmente. Il tutto senza mai risultare troppo difficile, frustrante o innaturale. Insomma: Rayman Legends è il gioco ideale da provare con la propria ragazza. Dopo quello tra le coperte, ovvio.



Crash! Bang! Slap! Yuk!
Nonostante il gioco abbia un grandissimo level design, sia dannatamente divertente e sia bellissimo da vedere, è nel comparto sonoro che in Ubisoft hanno fatto le cose davvero a regola d'arte: non solo i brani sono splendidamente orchestrati e gli effetti sempre spassosi ed esilaranti, ma la sinergia tra suoni e azioni del giocatore ha dell'incredibile, e non solo nei livelli “musicali” in senso stretto. Avete presente le Silly Symphonies di Disneyana memoria? Ecco, l'effetto che si ha giocando a Rayman Legends è proprio quello: sembra quasi che il giocatore “suoni” insieme al gioco una melodia perfetta, a prescindere dalle azioni che si intraprendono. Il bambino in ognuno di noi gioisce e ringrazia sentitamente. 

Dieci ore per me, possono non bastare.
Se Rayman Origins aveva l'unica pecca della longevità, Legends rimedia con numerosi extra e segreti da sbloccare: non solo nuovi personaggi, ma livelli “Invasione” (che riscrivono in parte i livelli precedentemente conclusi), l'esilarante Rayman Kung Foot e la possibilità di sbloccare alcuni livelli di Origins impennano il numero di ore che vi servrà per completare questo ultimo episodio della melanzana senza braccia e gambe. Menzione a parte merita poi la modalità online: già scaricabile gratuitamente prima del lancio del gioco, permette di sfidare il mondo intero in sfide giornaliere o settimanali a base di corse e salti, in una vera e propria manna dal cielo per i più competitivi. 

Sono qui, compratemi.
Rayman Legends è in definitiva tutto ciò che un amante dei giochi di piattaforme può desiderare: ottima grafica, ottimo level design, tantissimi segreti da sbloccare e un ottimo ritmo di gioco. L'ultimo parto di Ancel e soci è uno dei migliori giochi di Rayman, e di piattaforme, mai confezionato, uno di quei giochi che ognuno dovrebbe amare, giocare e rigiocare tra qualche anno. Purtroppo, come il predecessore, sarà ignorato da molti: un vero peccato, per un titolo che rappresenta a mio parere l'apice del talentuoso designer francese.

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